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Ep. 53 | La lettera nel cassetto
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Ep. 53 | La lettera nel cassetto

Le Nazioni Unite entrano nel dibattito italiano sul DdL Sicurezza con un importante documento finito nel cassetto del Governo.

Nel 53esimo episodio del Podcast di Fuoriluogo Leonardo Fiorentini e Susanna Ronconi analizzano le critiche mosse da sei relatori speciali delle Nazioni Unite riguardo alla violazione di diritti umani fondamentali delle norme contenute nel ddl Sicurezza. Il documento ONU, inviato al governo italiano nel dicembre scorso, evidenzia rischi di violazioni in diversi ambiti, tra cui libertà di espressione, diritto di manifestare e alla libertà di movimento, collegati sia alla Convenzione sui Diritti Umani sia ad altre convenzioni internazionali firmate dall'Italia.

Gli esperti segnalano problematiche specifiche, come la criminalizzazione dell'accesso a informazioni, l’equiparazione di atti non violenti a reati gravi, l'eccessiva vaghezza normativa e le pene sproporzionate. Particolare attenzione è dedicata alla revoca della cittadinanza italiana per alcuni reati, considerata contraria alle norme internazionali contro l’apolidia. Viene criticata anche la limitazione del diritto a manifestare, specialmente vicino a infrastrutture pubbliche, e l'equiparazione di atti pacifici, come i blocchi stradali, a comportamenti violenti.

Un altro tema affrontato nell’episodio riguarda le condizioni dei detenuti e la repressione di manifestazioni pacifiche nei centri di detenzione per migranti (CPR), che rischiano di criminalizzare ulteriormente persone ristrette senza aver commesso alcun reato. Si sottolinea come l'intera architettura delle norme del DdL così come proposta abbia l'effetto di aumentare il livello del conflitto, anziché puntare ad una maggiore sicurezza (oltre che non affrontare in alcun modo le questioni alla base della nascita di quei conflitti). Infine, nel podcast si denuncia l'introduzione di norme che ostacolano lo sviluppo del settore della canapa industriale, equiparandola alla cannabis psicotropa.

Che sia approvato così com’è, o che sia modificato stralciando alcune norme palesemente anticostituzionali, va sottolineata l'importanza delle mobilitazioni dal basso e il ruolo della società civile nel contrastare norme che minacciano la democrazia e i diritti umani, invitando il Presidente della Repubblica a intervenire per garantire il rispetto delle convenzioni internazionali.

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